Troncarelli : ”Frane, alluvioni , terremoti , eventi naturali che diventano dissesto quando interessano zone antropizzate a causa di politiche di uso del territorio irresponsabili”.
Di Loreto : “Mettere in sicurezza anche a costo di ricorrere a trasferimenti di nuclei abitatitivi”
”Non possiamo sempre rincorrere l’emergenza! Costa 10 volte di più degli interventi di prevenzione! I fondi spesi per interventi-tampone, spesso di dubbia o estemporanea efficacia in ristrette fasce distrutte da eventi naturali, potrebbero essere più proficuamente utilizzati invece per mettere in sicurezza aree molto più estese, anche a costo di ricorrere a trasferimenti di nuclei abitativi in aree a minor rischio, mediante delocalizzazioni, interventi dolorosi dal punto di vista umano e affettivo, ma che talora sono l’unica soluzione a decenni di scelte aberranti dal punto di vista urbanistico-pianificatorio ed edilizio, che spesso, questo è l’assurdo, continuano a venir intraprese, come i condoni edilizi!” Lo ha affermato Eugenio Di Loreto , Consigliere Nazionale dei Geologi . E’ ora di voltare pagina .
”A Roma l’onda di piena, seppur controllata e monitorata, ha fatto registrare alla stazione idrometrica di Ripetta i 13,40 metri, a testimonianza dell’ormai cronica incapacità del territorio – ha dichiarato Roberto Troncarelli , Presidente Geologi del Lazio – con un elevatissimo indice di antropizzazione incontrollata e non programmata, di assorbire eventi pluviometrici rilevanti. Occorre ricordare che frane, alluvioni, terremoti sono fenomeni naturali attraverso i quali la superficie terrestre evolve alla ricerca di nuove condizioni di equilibrio. Eventi normali che diventano dissesto cioè un “problema di grande rilevanza sociale”, quando interessano zone antropizzate, a causa di politiche di uso del territorio irresponsabili”.
Certo 400mm di pioggia in 48 ore caduti su Toscana, Umbria e Lazio sono tanti, ma proprio per questo va modificato aggiornato alla radice il modo di pianificare lo sviluppo urbanistico”.
L’appello alla gente comune
”La popolazione, deve metterci del suo per migliorare la situazione: si risvegli dall’inazione, dal torpore, che ingessa ogni tentativo di auto-tutela, in attesa del solito gancio statale a cui appendersi per risollevarsi.
Investire sulla propria abitazione – ha concluso Troncarelli – dovrebbe diventare la prima forma di prevenzione, con interventi di miglioramento sismico e di protezione da eventi alluvionali (come molti privati fanno già da decenni sulle piane del Po, proteggendo le proprie residenze con vere e proprie cinte di paratoie), che gli uni accanto ad modesti interventi di manutenzione dei sistemi di raccolta delle acque meteoriche, determinerebbero una forte mitigazione dei rischi nei confronti di certe criticità ambientali ed una gestione più civile del territorio dove viviamo”.
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